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SPECIALE

CRONACA DI UNA GRANDE GIORNATA DI POLITICA

IL SOTTOSEGRETARIO GIOVANARDI A FIRENZE

1. Ringraziamenti

Domenica 10 Gennaio 2010 il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sen. Carlo Giovanardi, ha iniziato dalla capitale della Toscana il suo tour che,in preparazione delle prossime elezioni regionali, lo porterà in diverse località della penisola.

Il tema scelto per la giornata di riflessione si è rivelato particolarmente azzeccato e stimolante “Il PDL verso le elezioni nelle regioni rosse” ed ha provocato un ampio dibattito, profondo e di qualità.

Il dibattito, guidato e presieduto da Franco Banchi, coordinatore regionale dei Popolari Liberali e membro del comitato toscano PDL, ha visto la partecipazione dei principali dirigenti del partito a tutti i livelli e, soprattutto, l'intervento non certo formale o di semplice cortesia dell' On. Denis Verdini, uno dei coordinatori nazionali del PDL.

Una considerazione tutta particolare merita la partecipazione al convegno, talmente grande da lasciar fuori dalla sala principale un numero impressionante di persone. Al riguardo, gli organizzatori, oltre ad esprimere il loro compiacimento per la straordinaria riuscita dell'iniziativa a livello politico, desiderano ringraziare di cuore tutti gli intervenuti: gli amici, a tutti i livelli, dei Popolari Liberali; i dirigenti PDL; i rappresentanti istituzionali, provinciali, regionali e nazionali; le tantissime elettrici ed elettori; gli svariati esponenti del mondo associativo, su tutti quelli del mondo cattolico. In modo particolare desideriamo esprimere un grazie sentito all'amico Sottosegretario Carlo Giovanardi, sempre attento e vicinissimo alla nostra “difficile” regione. Da iniziative come questa nasce un' ulteriore spinta al consolidamento del PDL e la forza necessaria per affrontare con entusiasmo la prossima competizione elettorale.

2. Relazione introduttiva di Franco Banchi

Pubblichiamo il testo integrale della relazione di Franco Banchi, che, durante il suo intervento, per motivi di tempo, è stata sviluppata solo in sintesi

In esordio permettetemi di esprimere la mia soddisfazione per iniziative come quella odierna, che dimostrano quanto questo partito cresca non nella indistinzione confusa, ma, come insegna la grande tradizione dell'umanesimo cristiano, unendo i distinti.

La fatica ed alcune asprezze del confronto sono il prezzo necessario per crescere insieme.

A proposito di distinti che sempre più vanno unendosi, vorrei spendere due parole (non da nostalgico ex-combattente e reduce, ma da testimone razionale) su un importante passaggio politico che ha visto protagonisti i Popolari Liberali, anche in questa regione.

Devo questa riflessione iniziale alle tante amiche ed amici, provenienti da tutta la Toscana, che hanno vissuto con Carlo Giovanardi questi nostri ultimi anni, pericolosi ed affascinanti.

Dico a questi amici, senza infingimenti, che, dopo essere stati traditi da un partito, l'UDC, che ha voltato le spalle alle proprie radici ed ai propri elettori, tutti insieme non siamo certo arrivati alla terra promessa (visto che, da cristiani, la vera terra promessa non è di questo mondo), ma, lo dico con chiarezza, non siamo certo in terra straniera.

Noi, amiche ed amici, siamo più semplicemente nella nostra terra. Questa terra, questa casa,ovvero il PDL, è la nostra terra, la nostra casa. Ci appartiene storicamente e politicamente. E' la nostra casa perché fondata non su pilastri anonimi, ma su quelli robusti e tetragoni del popolarismo europeo. In pratica quella tradizione ideale, politica e strategica che in tutta Europa, ora per fortuna anche in Italia, ha fondata l'alternativa alla sinistra. Dunque, tutti insieme, siamo la famiglia italiana del PPE!

Dico questo non perché la cultura del PDL debba essere forzatamente univoca. Per fortuna il PDL nasce ed è l'incontro virtuoso tra più cultura. Ma è giusto precisare che sì quello del PDL è un albero dai rampi ampi e variegati, segno di ricchezza plurale, ma le sue radici si incuneano profondamente nel baricentro comune del popolarismo europeo. E' questo e non altro il nostro centro di gravità permanente!

Il PDL non è dunque un'isola; può e deve farsi forte di questo patrimonio comune attraverso una via nazionale e regionale al popolarismo europeo. Il PDL non può mettere sotto terra, nell'accezione evangelica del termine, questo enorme talento.

Per questo dobbiamo impegnarci a costruire proprio nella nostra regione un solido ponte con tutte le espressioni del mondo cattolico. Credo che il collante dell'ispirazione cristiana, sebbene interpretato in modo laico, possa essere un elemento di polarizzazione e di identità per una regione che, pur fra molte contraddizioni, ha rappresentato e continua a rappresentare una parte rilevante dell'eredità storica prima e della cultura politica poi del pensiero cristiano. Oserei dire che la nostra regione dal grande S. Antonino a La Pira e Fanfani è rimasta su questo solco.

Il PDL allora deve avere più coraggio su tale linea di confine. A volte è troppo tiepido.

E mi permetto di dire, sempre nello spirito dell'unità nella distinzione, che nel PDL ci sono sensibilità, culture, persone che possono, anzi debbono essere messe in condizione di lavorare più alacremente su questa frontiera cattolica. Tra noi nessuno proprio vorrebbe, per nostra inerzia e millantato credito altrui, che fossero altri al occupare tale vedetta verso il mondo cattolico. Ed al riguardo ogni allusione all' UDC è puramente voluta!

Sulla scia di questo ragionamento, il PDL deve essere conseguente anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali anche in Toscana.

Non servono tanto o solo i programmi, intesi come elenchi di cose da fare. E' vero che l'attuale maggioranza di centro – sinistra non è capace neppure di mettere insieme un mediocre elenco di cose da fare, ma, per costruire una vera e vincente alternativa, serve un nuovo e più alto centro di gravità su cui far ruotare il nostro programma.

A mio parere questo punto privilegiato è la vocazione sussidiaria del popolarismo europeo, quindi del PDL. Il nostro partito deve allearsi e diventare compagno di strada,sia in campagna elettorale che durante la successiva presenza al governo regionale, di tutti coloro che non ne possono più di amministratori professionisti, onnipotenti ed onnivori.

Occorre puntare su una regione tanto leggera come burocrazia dirigistica quanto salda e severa come custode delle libertà declinate davvero in concreto.

Al riguardo occorre riprendere uno dei capisaldi della dottrina sociale della Chiesa, che fu anche del Codice di Camaldoli: il concetto di aequalitas. Essa è l'attuazione politica della carità spirituale, ma evita i fraintendimenti e gli equivoci messi in essere da certo solidarismo letto da sinistra.

I responsabili della “cosa pubblica” che si rifanno a questo principio devono creare le condizioni personali e comunitarie affinchè ciascuno, attraverso i luoghi di uno mutuo sviluppo, realizzi se stesso per mezzo di un' autentica dimensione integrale e, attraverso di essa, porti a compimento il proprio destino di uomo.

Lo scopo del PDL non deve limitarsi soltanto alla riforma di uno Stato vecchio, alla riforma di una Regione asfittica. Ci vuole, nel senso etimologico del termine,una rivoluzione della concezione stessa dello Stato e, in genere, dell'autorità politica.

Come scriveva Pio XI nella Mit brennender Sorge: “La ragion d'essere dello stato sta nel creare per l'uomo l'ambiente migliore per il suo perfezionamento integrale”.

Ci vuole un patto con i toscani e le comunità della Toscana, quella autentica, e contro i dinosauri della politica auto-referenziale e clientelare dell'altra Toscana, quella sospesa tra l'archeologia ideologica ed il nulla della progettualità.

Ci vuole un nuovo patto interclassista (basta ad aver paura di termini tanto antichi quanto efficaci); un patto prima culturale e politico, poi programmatico, espressione di moderne e dignitose nuove sintesi sociali come indicava il grande Don Sturzo.

Care amiche ed amici,i tempi per fare questo salto per imprimere al partito questo colpo d'ala non sono proiettabili al futuro indefinito, sono il presente. Addirittura si intravede l'ultimo miglio!

A marzo si vota!

Allora cominciamo a dire con nettezza e coraggio agli elettori toscani, subito, che accanto alla questione del nord ed a quella del sud esiste una precisa “questione del centro Italia”, che ha il suo culmine nelle regioni rosse.

Il centro geografico della nostra penisola non è irrecuperabile per decisione avversa del fato, ma a certe e precise pre-condizioni e condizioni, è anch'esso soggetto alla legge democratica e ciclica dell'alternanza.

La pre-condizione è credere nella possibilità dell'alternanza, mettendo in campo il realismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

Senza traguardi grandi non si portano avanti imprese grandi. E soprattutto non si fa grande un partito.

La condizione è, come ho provato a mostrare prima, dire ai toscani quello che siamo, quello che vogliamo.

Portare avanti un patto per e non solo uno scontro ideologico frontale, che ci vedrebbe ancora una volta soccombere .

Certo l'impresa è alta ed ambiziosa e richiede davvero, per acquisire il consenso necessario, un PDL tanto unito quanto plurale. Non possiamo sbagliare nulla, proprio nulla. Non possiamo perdere il contributo di nessuno, né dimenticare nessuna area culturale e politica. A cominciare dalla figura di sintesi del candidato Presidente (che urge indicare) ed arrivare a quella dei nostri candidati consiglieri.

Questa è l'aria fresca,antica e sempre nuova, che vogliamo far respirare agli italiani ed ai toscani.

Questa è l'unica immensa ragione del nostro modesto ed ambizioso impegno in politica che oggi vogliamo vivere con entusiasmo nel PDL.

Tutti insieme, con cuore e ragione, ci riusciremo!

3. Cronaca e commento di una giornata in chiave PPE

Con la riunione di ieri, domenica 10 Gennaio, a Firenze dei Popolari liberali toscani, ha preso il via un tour che vedrà impegnato l’On Carlo Giovanardi in tutte le regioni italiane che saranno interessate dalle prossime elezioni di Marzo.

Presente l’On Verdini, uno dei tre coordinatori nazionali del Pdl, proprio dall’esponente politico toscano sono state espresse ieri alcune importanti affermazioni:

A. Il riconoscimento di una primazia nei valori delle componenti di ispirazione popolare degasperiana all’interno del Pdl, dopo che FI per prima e successivamente AN, hanno deciso di far parte della casa dei Popolari europei;

B. La conferma che l’equilibrio raggiunto con la formula del 70/30 nel riparto delle rappresentanza ai diversi livelli tra FI e AN, non potrà essere utilizzato a danno del giusto ruolo della componente di ispirazione cattolica, specie in una fase in cui si tratta di garantire il fronte scoperto dalla decisione dell’UDC di perseguire una politica di alleanze a geometria variabile;

C. L’assicurazione che, dopo il tesseramento avviato, entro il 2010 si procederà nella scelta dei comitati comunali e provinciali e dei rispettivi coordinatori attraverso libere elezioni tra gli iscritti al Pdl. Di qui la necessità di procedere al tesseramento, obbligatorio entro il 31 gennaio per tutti i dirigenti eletti ai diversi livelli del Pdl, e aperto anche oltre quella data per tutti gli altri potenziali soci.

L’On Giovanardi in tempo reale con Verdini e dopo aver espresso analoghe preoccupazioni in un colloquio mattutino con Berlusconi, circa l’intervento di Casini alla trasmissione di Fabio Fazio del giorno prima, ha ribadito l’inaccettabilità di una situazione contraddittoria di un UDC che, scelta la strategia dell’alternativa alla leadership del Cavaliere, perseguita sin dal 2004 al tempo del duo Follini-Casini, ora si vorrebbe alleare con i singoli candidati a governatore e non con la coalizione politica nel suo complesso.

Tale assurda pretesa di un partito che, con estrema disinvoltura, sceglie la Polverini nel Lazio contro la radicale Bonino, mentre decide con Vietti, di allearsi con la radicale di complemento Mercedes Bresso nel Piemonte, non va assecondata.

Gli elettori hanno bisogno di chiarezza estrema, anche per evitare, come nel 2004-2006 a livello nazionale, l’odissea per i futuri governi regionali i quali finirebbero con l’essere sottoposti alla spada di Damocle del permanente ricatto dei consiglieri e assessori UDC.

Prospettiva tanto più inquietante se si considera il ruolo decisivo svolto su molte delle politiche del governo nazionale, praticamente tutte quelle relative alle materie concorrenti, dalla conferenza Stato-Regione, nella quale il Pdl con la Lega deve puntare ad ottenere la maggioranza e, dunque, il controllo.

L’On Verdini ha condiviso questa preoccupazione che ha assicurato sarà riportata sul tavolo dell’incontro programmato per oggi, Lunedì 11 gennaio, a Roma tra il presidente del consiglio e i vertici del partito.

Molto ampia la partecipazione degli amici Popolari liberali di tutte le province toscane e di Firenze in particolare. Questi ultimi guidati da Franco Banchi che ha fatto gli onori di casa.

Ettore Bonalberti, a nome degli amici di ALEF (Associazione dei Liberi e Forti), è intervenuto sottolinenando la necessità di procedere senza indugi al tesseramento, poiché dopo la decisiva tappa delle elezioni regionali, sarà essenziale procedere allo sviluppo del partito in senso sempre più partecipato secondo regole trasparenti e di condivisa gestione democratica.

E, a quel punto, sarà quanto mai opportuno superare le antiche divisioni di provenienza, soprattutto tra quanti sono espressione di una comune storia e accomunati dalla fedeltà agli stessi valori popolari sturziani e degasperiani.

E’ giunta l’ora, ha affermato Bonalberti, di superare la logica degli amici di Tizio e di Caio dentro i Pdl e di sviluppare una forte rete di solidarietà tra tutte le associazioni che s’ ispirano ai valori sturziani e degasperiani del popolarismo, declinati secondo gli orientamenti pastorali della “Caritas in veritate” e si riconoscono nei programmi e negli organismi del Partito Popolare Europeo.

Di qui il plauso agli amici popolari liberali di Firenze che, con Banchi, hanno aderito all’idea della rete rappresentata da ALEF che riunirà un primo gruppo di lavoro a Milano, Venerdì 15 Gennaio p.v.

La redazione di Insieme- Lunedì 11 Gennaio 2010