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Num. 37 del 23 gennaio 2009

Un silenzio incredibile, ma anche colpevole……

La vicenda delle due suore italiane, sequestrate dai talebani somali.

La notizia del rapimento delle due suore italiane Rinuccia Giraudo e Maria Teresa Olivero, avvenuto tra il 9 e il 10 Novembre, è ormai stata relegata dai mass media nelle tante notizie che finiscono nell’archivio della memoria, a differenza  dei rapimenti delle due Simone o di giornalisti come: Giuliana Sgrena (Il Manifesto), Daniele Mastrogiacomo (La Repubblica), quando per settimane ogni giorno ci furono iniziative e appelli, grandi lenzuoli appesi al balcone del Campidoglio, cortei per la loro liberazione.

Invece per queste due suore: nessuna mobilitazione, nemmeno da ambienti cattolici notoriamente legati alla sinistra, tranne un appello personale e umanitario del Papa Benedetto XVI. Sappiamo che la Farnesina si è adoperata sin dal primo momento e che lo stesso Sottosegretario Margherita Boniver è stata in Kenia, dove ha avuto colloqui con i rappresentanti istituzionali, attivando canali di discrezione.

 Però se su questa vicenda interrogate gli intellettuali e i giornalisti di sinistra sul perché di tanto silenzio, del loro silenzio e di quello dei grandi giornali, viene  replicato che in fondo due suore missionarie che vanno in Kenia a occuparsi di bambini, dei più poveri, scelgono di rischiare la loro vita in nome di Dio e della loro Fede!

Mentre per i giornalisti e i volontari, che vanno in IRAQ o in Afghanistan per la Pace con l’arcobaleno o per un servizio umanitario, ovvero per uno scoop giornalistico (ben pagato) il rapimento rappresenta la privazione della libertà ed è una grande notizia che deve mobilitare tanta solidarietà per alimentare ogni giorno la notizia. In questi casi per la liberazione dei rapiti si è arrivati  a sostenere o il pagamento di milioni di dollari (che finanziano poi il terrorismo) o addirittura, per avere libero il giornalista de La Repubblica: Mastrogiacomo, lo scambio con la messa in libertà di quattro terroristi da parte del Presidente afghano Hamid Karzai, che in tal senso accondiscese alle pressioni dell’ex Presidente Prodi, che era sostenuto dall’intera sinistra e dai grandi mass media.

Purtroppo le due suore rapite: Rinuccia Giraudo e Maria Teresa Olivero  non  militano a sinistra e forse non hanno marciato dietro una bandiera arcobaleno.

Come è triste questo scenario dove anche molti cattolici non fanno sentire la loro voce! Anche chi scrive si sente colpevole per il ritardo di una denuncia e chiede perdono con tanti Cattolici all’unico Dio di Pace nel mondo in cui crediamo: Gesù Cristo. Dobbiamo da laici nella società e negli ambienti in cui viviamo avere più coraggio nel fare notare queste grandi contraddizioni alle quali ci ha mortificato da decenni la Sinistra e la sua intellighenzia che considera che le persone sono di serie A se militano a sinistra e spesso simpatizzano apertamente per i terroristi (Hezbollah  in Libano e Hamas in Palestina che vuole la fine d’Israele), ma considerano che le persone sono di serie inferiore se sono simpatizzanti del Centro Destra ovvero sono sempre contro i terroristi, sono veri portatori di pace e fratellanza, missionari cristiani e cattolici senza aggettivi; noi siamo tra questi e vogliamo la Pace e non l'eccidio senza clamori dei cristiani in molte parti del mondo (Darfur, la regione dove l'eccidio é tra i più estesi) ,vogliamo  in Medio Oriente due Stati che convivano pacificamente: Israele e Palestina.

Pensiamo che anche le due suore rapite vogliano queste cose anche se in un modo ancor più nobile e altruista per realizzare il miglioramento delle condizioni di vita della gente più bisognosa dovunque, in particolare dei bambini che assistevano in Kenia.

Antonino Giannone

Coordinamento Popolari Liberali Milano