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Num. 30 del 24 ottobre 2008

Focus: Importante Convegno Nazionale su Don Milani a Sinalunga organizzato da Opera Nuova

AL CENTRO IL “PROFETA TRADITO”.MA SI E’ PARLATO ANCHE DI PDL…

“Gli scritti di Alessandro Mazzerelli rappresentano documenti di unità politica e sociale”.Cosi Michela Goretti, Presidente dell’associazione Culturale Opera Nuova, ha aperto il convegno “Don Lorenzo Milani, il profeta tradito da chi e perché”.

Una nuova occasione per Alessandro Mazzerelli di riportare in evidenza la grande figura di don Milani.

Il teatro di Sinalunga, che ospitava l’evento, era gremito di tante persone e nel suo piccolo, ma incantevole scenario, ha accolto un dibattito davvero interessante, organizzato dall’associazione Opera Nuova ed al quale hanno partecipato illustri figure della politica e della cultura. Tre i consiglieri regionali presenti, Rossella Angiolini, Stefania Fuscagni e Maurizio Dinelli, il Sindaco di Lucca, Mauro Favilla, il giornalista Mauro Bernardi Guardi, il Presidente della coop. Editrice Il Cerchio-Iniziative editoriali di Rimini, Adolfo Morganti, il Presidente del centro formazione e ricerca “Don Lorenzo Milani” e scuola di Barbiana, Giovanni Banchi ed il suo curatore letterario, Manrico Casini Welcha, il Presidente dell’associazione culturale Area Bianca e rappresentate regionale dei Popolari e Liberali, Franco Banchi, e l’avvocato Alessandro Mazzerelli autore di numerosi volumi su Don Milani nonché fondatore del Movimento Autonomista Toscano.

Una rosa molto interessante quella dei presenti che, oltre ad elogi nei confronti di Pazzerelli, ha espresso il suo compiacimento nel valorizzare la figura del sacerdote di Barbiana. Difatti, proprio questo era al centro del dibattito, perché proprio il parroco toscano è ormai diventato vittima di manipolazioni ed appropriazioni illegittime da parte del centro sinistra.

Il lavoro di Mazzerelli, infatti, è ed è stato proprio quello di spiegare e far conoscere a tutti la verità su Don Milani, incontrato personalmente nella metà degli anni ’60. Da qui Alessandro trovò subito feeling con il parroco di Barbiana e comprese immediatamente la grandezza di un uomo, vero servitore della chiesa. Mazzerelli apre uno spaccato insolito sulla vita di Don Milani, ne riscopre i desideri, i sogni, l’impegno culturale e sociale ricollocandolo come uomo di fede vera e non come partigiano di sinistra. Una posizione chiara è stata espressa dal Sindaco di Lucca “vicino a Mazzerelli”, che ha chiarito la storia e la posizione di Don Milani “che semplicemente era un parroco autenticamente cristiano”. Anche Maurizio Dinelli ha espresso il più totale consenso alle posizioni di Mazzerelli perché “ grazie a lui, durante una campagna elettorale, ebbi occasione di conoscere e scoprire don Milani”. Un dibattito vivace, pieno di interventi e riflessioni come quelle espresse da Franco Banchi: “Mazzerelli porta avanti la bandiera dei valori cristiani, non una bandiera astratta ma concreta”. Banchi mette in rilievo due termini dagli scritti di Mazzerelli, il tradimento e la profezia. “L’autore parla nei suoi libri-ha continuato Banchi- di ciò che don Milani è stato: tradito ma allo stesso tempo profeta”.

Un’analisi accurata della figura di Don Milani e dello stesso Pazzerelli quella esposta da Banchi, che ha introdotto anche alcune precisazioni di politica attuale. Infatti, nel corso del suo intervento, non solo è stato letto il decalogo del politico creato e scritto dal sacerdote e Mazzerelli e la lettera scritta al Presidente Berlusconi ma è stata occasione per ribadire la necessità di una vera e propria democrazia all’interno del nascente Pdl. Un chiaro e forte richiamo alle preferenze e all’esito delle scelte fatte nelle precedenti elezioni in ambito di candidature. Da qui l’intervento di Mario Casini W. che ha riportato la figura di Don Milani in primo piano accostandolo a Socrate “ perché entrambi sono stati vittima di un processo”. Casini ha continuato spendendosi a favore di Mazzerrelli, il quale, “ si basa su fatti e non opinioni. Lui ha qualcosa di vero da raccontare ed i suoi volumi sono un’importante testimonianza per tutti”.

Antonio Degl’Innocenti