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Num. 16 del 16 maggio 2008

L’AMICO CARLO GIOVANARDI NEL GOVERNO CON DELEGHE “SENSIBILI”

COERENZA E FATTI PER CONVINCERE TUTTO IL MONDO CATTOLICO

Solo qualche giorno fa Famiglia Cristiana ha tuonato senza mezzi termini che il Governo Berlusconi ha un bassissimo tasso di Ministri cattolici. A parte il fatto che la “tempestiva” affermazione del settimanale dei paolini ha proprio l’aria di essere un’uscita ad orologeria ( a tutti noi immaginare chi può essere l’orologiaio), rimane per intero la portata immotivata del giudizio in sé.

Partiamo dalla progettualità dell’alleanza incentrata sul PDL e,soprattutto, sulla sua cultura di riferimento targata PPE. Gli osservatori attenti e, a giudicare dai risultati delle politiche, la maggior parte dei cittadini elettori ( quindi dei cattolici) hanno trovato il programma del PDL più omogeneo, chiaro, serio e credibile di quello del PD, ma anche del manifesto ostentatamente identitario dell’UDC.

Da questa premessa ineliminabile si evince che la traduzione in concreto del programma seguirà una strada maestra tracciabile e verificabile da tutti, in primis da quello che, notoriamente, è è l’elettorato più esigente, parliamo del mondo cattolico.

Proseguiamo poi rilevando che il governo Prodi, zeppo di tanti cattolici con “medaglietta”, ha manifestato proprio a-posteriori un imbarazzante deficit di politiche coerenti con i valori legati all’ispirazione cristiana. E qui non ci sono illazioni o retro-pensieri che tengano: carta canta!

Infine, ci sembra doveroso ricordare ai più distratti che nell’attuale governo ci sono esponenti che, non casualmente, perché provenienti dal mondo cattolico e, più precisamente, da quello democristiano, hanno responsabilità in settori chiave.

Ci riferiamo esplicitamente ai compiti assegnati all’amico Sen. CARLO GIOVANARDI, che, in qualità di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, condurrà direttamente ambiti delicati di governo quali la famiglia, la droga ed il servizio civile.

Bene ha fatto Giovanardi, appena conosciuta l’esternazione di Famiglia Cristiana, a replicare ironicamente, affermando che il mondo cattolico non può provare nostalgia per Rosy Bindi, soprattutto in riferimento a quello che non ha fatto.

Con l’amico Carlo Giovanardi inizia una fase importantissima in cui potremo dimostrare o meno la nostra capacità di operare da cattolici in politica, cioè da popolari e liberali, su territori di confine di straordinaria importanza in ordine alla dignità della persona, alla tutela e promozione della famiglia, alla costruzione del bene comune. La scommessa è quindi duplice: da un lato conquistare giorno per giorno il consenso di coloro che vogliono lasciarsi alle spalle la politica farisaica ed omissiva dei catto - comunisti; dall’altro allargare sempre più quella strada maestra che dentro il PDL porta direttamente alla costruzione definitiva e formale del PPE in Italia.

Franco Banchi