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Num. 13 del 18 aprile 2008

Riflessioni nel 60º del 18 Aprile 1948

EREDITA` DEGASPERIANA ANIMA DEL PDL

Questo 18 Aprile 2008 ha una portata ed un valore particolare. In altre parole è un sessantennale pesante più a livello politico che storico.

E non sprechiamo etichettature altisonanti e fine a se stesse. Riflettiamo, invece, con il maggior tasso di obiettività possibile, su corsi e ricorsi storico-politici, che, nel ripetersi, segnano, allo stesso tempo, similitudini e novità. Di sicuro, però, entro questi due limiti cronologici si sviluppa il percorso virtuoso della storia repubblicana, che, a nostro parere non è certo rimasto immobile.

Allora, l`incontro sofferto ma intelligente, voluto espressamente dal più grande statista del dopo-guerra, ALCIDE DE GASPERI, tra le forze popolari democristiane, l`umanesimo socialista "occidentale" e l`idea liberale condusse l`Italia, irreversibilmente, nel novero delle democrazie europee ed atlantiche, non solo in nome di una precisa scelta di campo geopolitica e militare, ma, in primo luogo, dell`inscindibile binomio tra persona e libertà. Allora non fu battuto solo un fronte elettorale politicamente contrapposto; fu sconfitta l`altra visione dell`uomo, della società, oserei dire delle "cose". Si trattò dunque di una vittoria prima antropologica e culturale, poi strategico-politica.

A distanza di 60 anni, vale la pena chiederci e chiedere che cosa resta di quel giorno apparentemente lontano. La risposta è tanto semplice quanto storicamente eloquente: da una parte solo macerie e resti mummificati; dall`altra un`eredità il cui nocciolo duro rimane intatto.

Il comunismo, sia nella teoria che nella prassi, è morto; l`alleanza tra le migliori forze dell`umanesimo laico e del personalismo cristiano è ancora l`oggi, ma, soprattutto, il domani della politica italiana ed europea.

In questa ottica i risultati elettorali dell`Aprile 2008 mettono il sigillo su un percorso storico -politico lungo 60 anni e non speso invano. Anche in Italia trova definitivamente casa un`alternativa bipolare di stampo continentale tra il popolarismo liberale d`ispirazione cristiana da una parte ed il riformismo socialista e democratico dall`altra. Gli -ismi sconfitti dalla storia, per la prima volta contemporaneamente, comunisti e fascisti, sono fuori dal parlamento italiano.

Se dopo 60 anni la nostra sarà davvero una democrazia compiuta non lo sappiamo ancora, certo il seme gettato molti anni fa dal grande Alcide De Gasperi non sembra disperso.

Di questa grande tradizione democratico - cristiana l`Italia ha ancora bisogno. Ne ha bisogno il nascente Partito della Libertà, che diventerà tanto più solido quanto più riconoscerà alla lezione degasperiana non la funzione esclusiva, ma sicuramente quella trainante.

Franco Banchi
Coordinatore Regionale Popolari Liberali nel PDL

Firenze, 16 Aprile 2008