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Num. 4 del 25 maggio 2007

Il punto: LA CULLA PER LA VITA: ANTICA E SEMPRE NUOVA

Da tempo in funzione, la "Culla per la Vita" di Firenze, posta in Piazza San Remigio, vuol rappresentare un`alternativa concreta agli infanticidi e all`abbandono dei bambini nei cassonetti. Una problema che non accenna a diminuire e che, secondo i dati del ministero della Pari opportunità, riguarda in Italia circa 300 bambini all`anno abbandonati - quelli che vengono segnalati - "vivi o morti". Nonostante sia in vigore il Dpr 396 del 2000 che consente di non menzionare il nome della madre nel certificato di nascita, garantendone il totale anonimato e permettendo un avvio più rapido delle pratiche per l`adozione del neonato, sono ancora tante le donne clandestine, emarginate, escluse dai canali di comunicazione, che si trovano sole di fronte a una circostanza tanto difficile come una gravidanza indesiderata. Proprio per questo il "Movimento per la Vita", associazione fondata dall`Onorevole Carlo Casini, ha dato vita a quella che è la culla; segno importante per la città di Firenze, che nel 1445, era di esempio in tutta Europa, grazie proprio all`inaugurazione della "Rota" dell`Istituto Degl`Innocenti. I bambini venivano qui abbandonati in una specie di pila dell`acqua santa, poi sostituita, nella seconda metà del XVII secolo, da una ruota girevole in pietra rimasta in uso fino al 1875. La culla di Firenze non è la prima ed unica in Italia ma ne esistono altre 9 come ad esempio a Casale Monferrato, Aosta, Padova, Civitavecchia, Palermo e sono tutte pronte ad accogliere qualcuno. Al momento in nessuna culla è stato lasciato un bambino e questo, quindi, potrebbe apparire come un fallimento. "Ma non è cosi - commenta l`Onorevole Carlo Casini - la Culla per la vita ha portato i suoi frutti". Ed è proprio vero, la culla ha avuto i suoi risultati e questo proprio nella città di Firenze. Una donna incinta, di nazionalità rumena, passando davanti alla culla, in piazza San Remigio, si è accorta dell`iniziativa e si è rivolta al Movimento per la Vita per essere assistita ed aiutata a dare alla luce il suo piccolo. Adesso il bambino è nato e sta bene. La culla non è soltanto di uso pratico ma vuol rappresentare, nella forma più concreta, uno stimolo a sensibilizzare l`opinione collettiva alla salvaguardia della vita. Da sottolineare - uno degli strumenti fondamentali di cui dispone l`associazione - il numero verde SOS Vita 8008-13000, gratuito da qualunque telefono in tutta Italia e attivo 24 ore su 24, a cui rispondono operatori preparati e dotati di una consolidata esperienza "Un altro problema - spiega l`Onorevole - è che in Italia non ci sono bambini da adottare. Spesso sono cercato da coppie di persone valide che vogliono adottare un bambino, ma la risposta che dò e spesso negativa visto che non abbiamo bambini. Spesso vengono colpevolizzate le leggi per le adozioni che sembrano essere lente e complesse ma in realtà le leggi sono molto veloci, in particolar modo per quei bambini che vivono in ambienti diseducativi". Inoltre il ricorrere all`aborto, sembra, in questi ultimi tempi, diventato il sistema migliore per sopperire a problemi di gravidanze non desiderate. Gli aborti "terapeutici" hanno superato i tre milioni e mezzo, con una media di poco inferiore ai duecentomila all`anno e un rapporto annuo che è di un aborto ogni tre o quattro nati vivi. Dati, questi, e fatti, che spesso rimangono all`oscuro. L`iniziativa della culla per la vita vuol richiamare l`attenzione anche dei vari cattolici e non su questo problema sicuramente toccante ed importante dei nostri tempi. Cattolici e non che devono difendere e diffondere, in particolar modo, il messaggio di rispetto del dono della vita. Dono della vita, che è segno concreto dell`amore di Dio agli uomini e che nessuna legge umana ha il diritto di interrompere.

Antonio Degl`Innocenti

Pubblicato da "Toscana Oggi" e "Città Nuova"

INTERVISTA DI LORENZO SCHOEPFLIN AL CONSIGLIERE NAZIONALE UDC FRANCESCO FRANCINI, CAPO GRUPPO AL COMUNE DI AREZZO

  1. Si è da poco chiuso a Roma il Congresso Nazionale dell`Udc, un commento?
    Prima di tutto una battuta, finalmente un congresso degno di questo nome! Mi spiego, dagli anni novanta sino ad oggi i congressi di tutti i partiti si sono sempre ridotti a mere convention in cui non si discuteva di politica ma ci si riduceva ad una serie di elezioni per acclamazione. Anche l`Udc non è stato esente da ciò, penso al congresso del 2005 che, per acclamazione, nominò Follini segretario del partito. Bene, Follini oggi è nel Partito Democratico, ed è uscito dall`Udc senza dover rendere conto a nessuno proprio perché eletto Segretario Nazionale senza una propria maggioranza e, soprattutto, senza una minoranza interna che chiedesse conto del proprio operato. L`ultimo Congresso invece ha visto, con la presenza della lista che faceva riferimento all`on. Giovanardi, un serio dibattito interno. Sono estremamente convinto che la presenza di una minoranza interna sia la linfa vitale dei partiti perché, da un lato consente a chi non è d`accordo con la maggioranza di poter esprimere liberamente le proprie idee e, dall`altro, obbliga chi "governa" a specificare meglio le proprie ragioni e a confrontarsi, insomma a fare politica. La presenza di una lista alternativa a quella dell`on. Cesa che richiama chiaramente l`Udc alle sue vere radici è stata una operazione a vantaggio della libertà interna.
  2. Cosa ha contraddistinto la lista Giovanrdi grazie alla quale oggi sei membro eletto del Consiglio Nazionale.
    Mi preme precisare che sono i quattro i Consiglieri Nazionale eletti in Toscana sulla linea Giovanardi, io e gli amici Francesco Innaco di Prato, Jacopo Boiola di Pistoia, a cui vai il mio in bocca al lupo per le ormai prossime elezioni comunali, e Franco Banchi di Firenze; è proprio grazie a questo nutrito gruppo che proprio l`amico Banchi è stato eletto anche nella Direzione Nazionale. Per venire alla domanda, le vere ragioni della lista Giovanardi sono essenzialmente due, la prima tenere saldamente ancorato l`Udc nel campo alternativo alle sinistre ed alleato dei partiti di centro destra, la seconda un forte richiamo al Partito Popolare Europeo.
  3. Perchè in Italia dovrebbe esserci bisogno del PPE?
    Perché l`Italia sin dal 1945 vede lo schieramento politico diviso in due, da una parte le forze di sinistra fortemente motivate da ideali laicisti ed antioccidentali, dall`altra le forze di centro destra che si richiamano nella loro totalità alla cultura cristiana e liberale del nostro paese; bene queste due grandi aree in Europa, che è l`orizzonte a cui dobbiamo costantemente guardare se vogliamo un futuro per i nostri figli, sono rappresentante dal Partito Socialista Europeo e dal Partito Popolare, oggi è giunta l`ora perché anche nel nostro paese si avvia un percorso per la costituzione della sezione italiana del Partito Popolare Europeo.
  4. PPE come federazione di partiti? Oppure unico grande partito? O ancora fusione "a freddo" dei partiti esistenti, come nel caso di DS e Margherita per il Partito Democratico?
    Penso che il primo passo debba prevedere una federazione, che stabilisca le regole del futuro partito che dovranno essere regole che permettano una vera democrazia interna. Per quanto riguarda il Partito Democratico, giudico giusto parlare di fusione a freddo; il percorso che porterà alla nascita del PPE italiano dovrà essere il preciso contrario di quello che ha portato alla nascita, forse sarebbe giusto parlare di aborto, del PD. Quest`ultimo, se mai nascerà, si fonda solo sulle poltrone e non sulle idee e sull`affinità dei valori. Un esempio su tutti, nel centro destra quando si parla di famiglia, si intende quella sancita dalla nostra Costituzione, un unione naturale tra un uomo ed una donna fondata sul matrimonio. Quale sarà il concetto di famiglia che il PD difenderà? quello di Grillini e dell`Arci gay e lesbiche? In quest`ultimi giorni sembra che i DS aderiranno al prossimo Gay Pride, l`anima ex democristiana della margherita che ne pensa? Credo fermamente che le palesi incompatibilità tra le due anime del PD porteranno quest`ultimo ad avere vita breve.
  5. Gli attori politici nonché gli elettori di ispirazione cristiana oggi non hanno una "casa comune". Il PPE potrebbe diventarlo?
    Sono convinto che un`anima di sinistra nel mondo cattolico esisterà sempre, ma allo stresso tempo sono fiducioso che la maggioranza dei cattolici e dei cristiani italiani guarderà con molto interesse al PPE se questo sarà in grado di parlare al loro cuore e con la loro lingua, insomma di usare le parole e le ragioni usate, per fare un esempio, a quella stupenda manifestazione che è stato il Family Day.